Domande e risposte
Cos’è un impianto dentale?
Un impianto dentale è una radice dentaria artificiale inserita nell’osso mascellare mediante un intervento chirurgico. Di norma, tale radice dentaria artificiale presenta la forma di una vite ed è realizzata in titanio o ceramica. Sull’impianto, viene poi fissata una protesi dentaria.
Un impianto può scatenare reazioni allergiche a livello della cavità orale?
Fondamentalmente, l’essere umano può presentare reazioni a qualsiasi tipo di molecola. Per quanto concerne il titanio puro o la ceramica su una base di zirconio, sono escluse reazioni allergiche di tipo classico (tipo 4). Tuttavia, esistono diverse leghe di titanio che possono produrre reazioni immunologiche a seconda della propria composizione. In caso di dubbio, si consiglia di effettuare un test allergologico prima del trattamento.
L’ossido di zirconio (ceramica) è un’alternativa al titanio?
L’ossido di zirconio è un’alternativa al titanio priva di metalli. In virtù del buon grado di tollerabilità, rappresenta una potenziale alternativa per i soggetti allergici. Tuttavia, occorre ricordare che, in relazione agli impianti in ossido di zirconio, sono disponibili dati scientifici prevalentemente per la sostituzione di un singolo dente. Pertanto, il loro impiego è consigliato unicamente in questi casi. Inoltre, l’ancoraggio della protesi dentaria all’impianto in ossido di zirconio comporta difficoltà meccaniche, motivo per cui è necessario cementare le corone nella maggior parte degli impianti di questo tipo. La cementazione non consente alcun intervento successivo ed è sconsigliata dal punto di vista biologico. Il collegamento a vite di una corona risulta più semplice su un impianto in titanio e, se necessario, permette di effettuare facilmente un intervento successivo in qualsiasi momento. Gli impianti in ossido di zirconio più recenti consentono anche il collegamento a vite della protesi dentaria, nonostante non siano disponibili dati a lungo termine in tal senso.
Qual è la durata di vita di un impianto dentale?
In caso di cura adeguata e rischi sanitari ridotti, gli impianti presentano una durata di vita teoricamente illimitata, proprio come i denti naturali. Tuttavia, dalle statistiche emerge che, in totale, circa cinque impianti su 100 si perdono nel corso di dieci anni. La salute del paziente influisce in maniera determinante sulla durata. I fattori di rischio tipici sono: fumo, diabete, patologie delle gengive (cosiddetta parodontite) e malattie o medicamenti che indeboliscono le difese immunitarie.
Quali sono i presupposti necessari per un impianto dentale?
Il paziente deve presentare buone condizioni generali e l’osso mascellare deve essere intatto per l’ancoraggio dell’impianto. In caso di deficit osseo, è possibile ricostruire artificialmente l’osso per consentire l’inserimento concomitante o successivo di un impianto. Tra i presupposti necessari, rientra altresì la disponibilità alla cura dell’impianto nell’ambito della regolare igiene orale e all’esecuzione di controlli periodici nell’ambito dell’igiene dentale o presso il dentista.
Quali sono i rischi correlati all’inserimento di un impianto dentale?
L’inserimento di un impianto dentale comporta un intervento chirurgico. Il fumo nonché le patologie mediche generali e i medicamenti possono ostacolare la cicatrizzazione. I pazienti vengono informati dettagliatamente in merito ai propri rischi individuali nell’ambito di una spiegazione accurata prima dell’intervento chirurgico.
Gli impianti dentali possono essere impiegati anche in persone con osteoporosi?
L’osteoporosi è una malattia metabolica dell’osso che causa la riduzione della densità ossea. La capacità di guarigione propria dell’osso, però, resta inalterata. In tali circostanze, un impianto dentale può attecchire. Durante l’inserimento, il dentista si accerta che l’impianto presenti una buona tenuta e, se necessario, l’impianto dovrà attecchire sotto la gengiva. Inoltre, occorre concedere tempo sufficiente per la guarigione dell’osso. Questo può ritardare l’ancoraggio della protesi dentaria prevista (di mesi).
Fino a quale età è possibile inserire un impianto dentale?
Non esiste un limite massimo per l’età, purché la cicatrizzazione del paziente sia normale e non siano presenti patologie mediche generali o medicamenti che ritardino la guarigione. L’età minima per un impianto corrisponde al momento in cui termina la normale crescita del corpo, che può variare notevolmente da persona a persona. In generale, per quanto riguarda i giovani adulti, si attende il più a lungo possibile per l’inserimento di un impianto a sostituzione di un dente anteriore dell’arcata superiore, purché esista una buona alternativa per il dente mancante (ad esempio, un ponte adesivo).
Quali sono i vantaggi di un impianto dentale?
In caso di interstizio dentale singolo, è possibile evitare la limatura dei denti circostanti sani grazie a un impianto. In questo modo, è possibile aumentare la durata di tali denti, che devono essere limati in caso di utilizzo di un ponte.
Se l’arcata è priva di denti, è possibile stabilizzare una dentatura completa mediante impianti. Ciò aumenta il comfort della masticazione e il benessere, nonché la sensazione di sicurezza dei pazienti.
Tramite un impianto dentale, l’osso mascellare viene nuovamente sottoposto a un carico nella zona priva di denti e si ritrae di meno. Un impianto dentale, perciò, contribuisce notevolmente alla preservazione dell’osso mascellare.
Quali sono gli svantaggi di un impianto dentale?
L’inserimento di un impianto richiede un intervento chirurgico. Prima dell’inserimento di un impianto, possono essere necessari una ricostruzione ossea e/o un trapianto di gengiva. Anche in questo caso, si tratta di interventi chirurgici ed è necessario rispettare determinati tempi di guarigione. Nel complesso, una terapia implantologica è più impegnativa di un trattamento con i ponti. In caso di igiene orale carente, gli impianti sono maggiormente soggetti a infezione rispetto ai denti naturali.
Quanto dura il trattamento?
La durata del trattamento, dal primo consulto al fissaggio della protesi dentaria sull’impianto, è generalmente compresa tra tre e nove mesi. Qualora sia necessario estrarre denti o effettuare una ricostruzione dell’osso mascellare prima di procedere all’impianto effettivo, il trattamento può durare più di un anno.
Come procede il dentista se rileva un’infiammazione nell’area intorno all’impianto?
I controlli periodici in ambulatorio e le radiografie consentono di accertare rapidamente la presenza di infiammazioni nell’area intorno all’impianto. Nella maggior parte dei casi, tali infiammazioni non sono dolorose e, pertanto, vengono riconosciute tempestivamente solo dai professionisti. Vengono quindi eseguite la pulizia meccanica e la disinfezione chimica degli impianti. Inoltre, i pazienti interessati ricevono istruzioni specifiche per poter pulire l’impianto in modo ideale anche a casa. La pulizia e la disinfezione professionali vengono ripetute fino a stabilizzare la situazione. Nei casi avanzati, possono essere necessari anche interventi chirurgici per preservare l’impianto.
L’inserimento di un impianto è doloroso?
L’intervento chirurgico viene effettuato sotto anestesia locale e, pertanto, è indolore. Se necessario, è possibile alleviare i disturbi postoperatori mediante analgesici.
I pazienti sono abili al lavoro in seguito all’inserimento di un impianto dentale?
La maggior parte dei pazienti è nuovamente in grado di lavorare il giorno successivo all’operazione. Tuttavia, possono manifestarsi dolore e gonfiore. In casi rari, possono formarsi ematomi sul viso che scompaiono dopo qualche giorno.
A cosa occorre prestare attenzione dopo l’inserimento di un impianto dentale?
Durante l’intervento, il medico dentista inserisce l’impianto nell’osso mascellare. A seconda della situazione, la completa guarigione dell’impianto può richiedere poche settimane o persino qualche mese.
Pertanto, gli impianti dentali necessitano di molta cura e controlli successivi periodici. In caso di igiene orale carente, gli impianti sono maggiormente soggetti a infezione rispetto ai denti naturali.
L’intervento per l’inserimento dell’impianto dentale può essere effettuato da qualsiasi dentista o è necessaria una formazione aggiuntiva?
I requisiti per un impianto variano notevolmente a seconda della complessità della situazione di partenza individuale. La gamma di interventi inizia con impianti relativamente semplici, in caso di pazienti completamente o parzialmente privi di denti. In caso manchi dell’osso mascellare, sono indicate procedure più impegnative. Le procedure estetiche a livello dei denti anteriori sono particolarmente complesse. In Svizzera, la terapia implantologica è parte della formazione odontoiatrica e dei corsi di specializzazione in odontoiatria. Fondamentalmente, qualsiasi dentista può inserire gli impianti. Poiché gli interventi per gli impianti diventano sempre più impegnativi, idealmente il medico dentista curante deve completare corsi di specializzazione aggiuntivi in parodontologia, chirurgia orale oppure odontoiatria ricostruttiva ed eventualmente conseguire l’attestato di specializzazione in implantologia orale della Società svizzera odontoiatri. Sono presenti anche dentisti generici qualificati che hanno acquisito competenze specifiche in implantologia.
Come e perché può verificarsi una perdita dell’impianto?
Sono diverse le cause che possono portare a una perdita dell’impianto. In fase di attecchimento dell’impianto, si possono verificare complicanze per via di un carico eccessivo, ad esempio a causa di una protesi preesistente, una qualità insufficiente dell’osso, una crescita non sufficientemente stabile dell’osso intorno all’impianto, condizioni mascellari sfavorevoli o un inserimento inadeguato dell’impianto da parte del medico dentista. In seguito al fissaggio della protesi dentaria sull’impianto, un’igiene orale insufficiente o infezioni possono provocare la perdita dell’impianto.
Quanto costa un impianto dentale?
Un impianto singolo con corona senza ricostruzione ossea prevede un costo da un minimo di CHF 3500.– fino a CHF 5000.–. La cifra comprende anche le prestazioni odontotecniche. È utile richiedere un preventivo al dentista prima dell’inizio del trattamento. Poiché ogni paziente ha bisogno di una soluzione personalizzata, anche la quantità degli impianti varia a seconda del tipo di ricostruzione.
La cassa malati si fa carico di una parte dei costi del trattamento?
Di norma, l’assicurazione malattie obbligatoria non si fa carico di alcun trattamento odontoiatrico. Per alcune patologie gravi a carico dell’apparato masticatorio o conseguenze di patologie generali gravi, però, i trattamenti odontoiatrici correlati rientrano tra le prestazioni obbligatorie dell’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie. In tali casi, anche un impianto dentale può essere eventualmente rimborsato dall’assicurazione malattie. In caso di perdita dei denti a seguito di infortunio, l’assicurazione infortuni si fa carico dei costi per il trattamento implantologico una volta che il dentista conferma una richiesta di garanzia di assunzione dei costi.
Chi risponde in caso di esito negativo?
Occorre chiarire la causa di tale esito negativo. Analogamente a tutte le prestazioni mediche, non è possibile garantire che il trattamento abbia esito positivo. Il soggetto curante, invece, risponde di tutte le prestazioni specialistiche (pianificazione, informazione, esecuzione) non effettuate a regola d’arte. In caso di dubbi, innanzitutto occorre sempre cercare un dialogo, in quanto questo contribuisce spesso a chiarire la situazione. Qualora venga meno la fiducia, richieda di farsi consegnare tutti i documenti (radiografie e una copia della cartella clinica). Infine, è possibile rivolgersi alla commissione per le perizie dell’associazione cantonale dei dentisti. Ciò, tuttavia, vale solo nel caso in cui il medico dentista sia membro di una sezione cantonale della Società svizzera odontoiatri (SSO).
Il mio impianti mi crea problemi. Cosa posso fare?
Qualora un impianto dentale causi problemi, è consigliabile farlo controllare innanzitutto dal dentista curante. In questa occasione, può illustrare il problema o esprimere la sua insoddisfazione. Qualora il dialogo non si dimostri costruttivo, richieda di farsi consegnare tutti i documenti (radiografie e una copia della cartella clinica). È poi possibile rivolgersi all’Organizzazione Svizzera dei Pazienti (OSP). Quest’ultima dispone di esperti in odontoiatria che accolgono le sue richieste, offrono consulenza per conto della Fondazione Impianti Svizzera e forniscono le prime delucidazioni.